Passeggio pensando al nuovo approccio tecnico che vorrei sperimentare, in fondo si dice “anno nuovo vita nuova”. Sono combattuto, non ho mai amato il range dinamico esteso (HDR) perchè molto spesso spinto al limite dell’artificioso, del pesantemente contraffatto e dell’innaturale. Tuttavia ho visto lavori notevoli di fotografi paesaggisti dove la tecnica è utilizzata semplicemente per ovviare alla gigantesca gamma dinamica di un paesaggio senza però stravolgere o rendere innaturale il risultato. L’effetto finale è del tutto analogo all’utilizzo di filtri graduati in fase di ripresa conservando e preservando le zone delle alte luci, altrimenti completamente bruciate e mantenendo un alto dettaglio nelle ombre.
Insomma utilizzato in modo minimo e oserei dire delicato offre risultati molto piacevoli e naturali. Per cui la decisione è presa, mi metto a cercare un paesaggio di grande estensione dinamica tra alte luci ed ombre, setto la camera e scatto. In post-produzione sovrappongo i tre scatti e converto in bianconero (sapete che sono un amante del genere nel paesaggio). Visto che stiamo sperimentando applico anche nuove tecniche sulla conversione bianconero: gioco con i canali generando un canale alfa “overlay” tra il canale RGB blu e verde. Questo amplifica contrasto e rende più vivo lo scatto.
Trovo il risultato finale naturale e soprattutto ricco di dettaglio nonostante una condizione di controluce spinta.
Dunque, in conclusione, se utilizzate con moderazione le tecniche HDR consentono di spingere molto in la i limiti della fotografia di paesaggio senza acquistare costosissimi kit di filtri fotografici graduati (filtri che tuttavia hanno ancora il vantaggio non sottovalutabile della praticità).