Dove Stiamo Andando?

Ho il terrore che la fotografia stia via via morendo. Anche i più illustri video blogger, magari fotografi professionisti, cadono nel tranello della sindrome di dipendenza tecnologica. Non si parla più di fotografia e della storia, la visione che ha maturato lo scatto ma si trovano spesso sproloqui di numeri, megapixel, eye tracking, velocità di scatto, dimensioni del sensore e risoluzione delle ottiche. Ma la fotografia dove sta? La fotografia è il pretesto per poter costruire un video accattivante per il pubblico fotografico che ovviamente desidera, come tutti, il miglior mezzo tecnico che si possa avere. E così decine di confronti, review, recensioni per attrarre l’appassionato e pigliare gli agognati likes. Molti di questo legittimamente ci campano.

Una buona vista dal colle di San Zeno. Fotografia parte di una serie dimenticata nei meandri dei miei dischi di backup.

E in questo circolo vizioso la fotografia annega. Certo non tutti sono così ma sempre più spesso ci si appiattisce sulla mera tecnica o sulla tecnologia spiccia: quattro chiacchiere su composizione e diaframmi e tempi, poi lo scatto e una musica acchiappa like come sfondo e il gioco è fatto. Tutto è di qualità, tutto è girato al meglio e magari c’è pure un volo di drone per rendere ancora più professionale la cosa; “Hybrid Shooter” li chiamano.

Un paesaggio non è nulla senza il contesto di appartenenza, uno scatto naturalistico vale poco se manca il contesto naturalistico. E questo dettaglio in pochi lo introducono. La fotografia è anche ciò che racconta e pochi trasmettono questo racconto, cosa realmente c’è dietro, cosa c’è dentro, quale è il documento che stanno realizzando e cosa esso rappresenterà. Non solo l’esercizio di stile che è la fotografia ma anche il contenuto che trasmetterà. Se manca questo alla fine non c’è più differenza tra uno scatto casuale fatto col cellulare e uno scatto ragionato (privato della ragione a questo punto).

Prima imbiancata sulle abetaie di Val Palot.

E così ci trasciniamo tra una crisi di contenuti e una crisi tecnologica, con le vendite di fotocamere ai minimi storici. I siti di recensioni tecnologiche e i blog dedicati alla fotografia invece sono al massimo storico. Così la fotografia annega.

Per non parlare dei forum di appassionati suddivisi sempre di più in tifoserie: non più solo Nikonisti contro Canonisti (che già faceva ridere), ma anche tifosi di Sony, Olympus (o meglio, ora OMD Solutions) e chi più ne ha più ne metta. E la battaglia si infiamma quando si parla di sensori: l’APS-C e il full frame e il Micro Quattro Terzi. Non si parla più di fotografia che è l’oggetto della nostra passione.

Un’altra vecchia foto, questa volta di Lerici, persa nell’hard disk e mai stampata anche se ne avrebbe tutto il diritto per la buona composizione.

E così, tassello dopo tassello, l’immagine sta perdendo il suo valore di testimonianza. Nella iper-velocità tecnologica la fotografia dura solo il tempo di una visualizzazione e poi trova indegna sepoltura nei nostri Hard Disks.