Personalmente, nonostante scatti con macchine anche di qualità non top-class, tipo Lomografia, non ho mai considerato la fotografia col cellulare qualcosa di apprezzabile. Forse per via del fatto che detesto lo scatto “casual” il cui testimonial per eccezione è quel pezzo di elettronica che abbiamo tutti in tasca. Tant’è che a questo punto, visto che solo i folli perseverano ottusamente nelle proprie posizioni, ho pensato di provarci: vediamo che succede a scattare col telefono, vediamo come si può migliorare la foto stessa con gli strumenti disponibili sotto forma di App e vediamo come lo stesso scatto sia trattabile con gli strumenti standard del fotoritocco sul computer. Completo la mia dichiarazione di intenti con la descrizione della mia attrezzatura. Userò l’ormai superato iPhone 4S (8Mpx) con l’App Awesome Camera (gratuita su App Store) che permette di avere il punto di fuoco e quello di esposizione differenziati (cosa ottimale) e il celeberrimo software di ritocco Snapseed. Inoltre tutto il workflow sarà in .jpeg e cercherò di evitare come la peste i salvataggi in catena dei file per limitare al massimo la perdita introdotta dalle conversioni di tale formato di immagine.
Da dove si può cominciare per capire se lo smartphone è una buona fotocamera? Dalla praticità e dall’ergonomia forse. Non si comincia bene, infatti non credo riuscrò mai ad abituarmi; insomma quell’ammasso di circuiti stampati è assolutamente troppo piccolo, sottile e scivoloso per scattare e le mie dita capitano più spesso del dovuto a coprire l’ottica. Ciononostante quello che per me è un limite (anche le compatte troppo piccole le trovo difficili da maneggiare) potrebbe essere per molti un plus. Per quanto riguarda la fase di scatto vero e proprio non c’è nulla da dire, nel senso che non c’è proprio nulla da impostare: tre tocchi, il primo per il punto di messa a fuoco il secondo per il punto di esposizione e il terzo è lo scatto (ci sarebbero anche una miriade di filtri che non è mia intenzione usare). A questo tuttavia ci si abitua abbastanza rapidamente e diventa facilissimo modificare l’esposizione cercando, di volta in volta zone più o meno scure.
Il telefono è stato il mio unico compagno di scatti per alcune uscite in diverse condizioni di luce. Non è un campione di gamma dinamica e nelle situazioni in cui vi siano ampie zone di luci ed ombra è decisamente alla corda. Il dettaglio comunque tutto sommato c’è e seppur lo scatto originale risulti totalmente sbilanciato sul monitor calibrato del computer lo si può sempre recuperare in seguito. In queste condizioni estreme l’accuratezza cromatica ne risente, infatti le foglie autunnali che dovrebbero essere gialle e risultano verdi fluo per cellulare. Segno evidente ce pure il bilanciamento del bianco può essere tratto in inganno in tali condizioni.
Scatto Originale:
Scatto elaborato con Snapseed:
Scatto elaborato a computer:
Tuttavia tralasciando i test estremi quando la luce si presenta più omogenea e uniforme il risultato è discreto. Lo scatto originale risulta un poco carente di contrasto e saturazione cosa che non si nota assolutamente sul monitor del telefono, che di suo incrementa di molto questi parametri, ma è palese a computer. In questo caso, tuttavia, il recupero di tonalità e bilanciamento è più semplice.
Scatto Originale:
Scatto elaborato con Snapseed:
Scatto elaborato a computer:
Incredibilmente, nonostante qualche flare, il risultato in controluce spinto è sopra quanto mi aspettavo, decisamente piacevole il risultato, anche con gli evidenti difetti della lente.
Scatto Originale:
Scatto elaborato con Snapseed:
Scatto elaborato a computer:
Come già evidenziato il migliore bilanciamento lo si ottiene lavorando a monitor con un programma di fotoritocco, Snapseed può essere d’aiuto a migliorare qualcosa già dallo smartphone ma il rischio più grande è introdurre dominanti cromatiche indesiderate o saturare eccessivamente i colori. Può anche essere che gli scatti saturati siano piacevoli a vedersi più che uno scatto ben bilanciato tuttavia la discussione verte sull’accuratezza più che sull’estetica (peraltro gli scatti non sono un gran che come composizione ma sono “funzionali” al discorso).
Scatto Originale:
Scatto elaborato con Snapseed:
Scatto elaborato a computer:
Se qualcuno dovesse chiedermi: “allora ti fideresti ad utilizzare l’iPhone 4s come strumento fotografico unico per un viaggio, che so, in Norvegia?” Risponderei: “Scherzi?” Sapendo che ho un corredo più strutturato ed affidabile manco ci penserei a farlo. Tuttavia se fossi possessore solo di una compattina di 4-5 anni il dubbio potrebbe venire. Si perchè non trovo grossa differenza tra gli scatti di uno smartphone ed una compatta entry-level da poche decine di euro. Forse la compatta scatta un filo meglio in bassa luce però se la giocano ai calci di rigore la partita. Qualunque smartphone invece non offre le potenzialità di una macchina professionale e neanche ci prova, semplicemente funziona alla grande nei momenti in cui non abbiamo una fotocamera e vorremmo poter scattare una situazione particolare. In questo caso vale il vecchio detto: la miglior macchina fotografica è quella di cui disponi. Immagino inoltre che oggi giorno la qualità si sia ancora innalzata rendendo questi cellulari in grado di gestire con più agio situazioni complesse di luce. A questo punto i produttori di compattte corrono veramente il serio rischio di vedersi erodere il mercato dal basso, a meno che non si impongano di inserire qualcosa di più nelle fotocamere. Qualcosa che, sia chiaro, non siano apps e connettività 3G perchè alla fine sarebbero solo dei mezzi smartphone. E a parità di qualità fotografica è chiaro che è meglio uno smartphone intero che non uno a metà.
Scatto Originale:
Scatto elaborato con Snapseed:
Scatto elaborato al Computer:
ottimo, e sopratutto grazie per la citazione