Sentiero delle cascate di Gaina

Esistono dei luoghi che per una straordinaria coincidenza astrale sono situati dove mai ti aspetteresti di trovarli. Così può essere che ad una decina di chilometri da casa ci si possa trovare immersi in una natura differente dall’usuale: solchi profondi scavati nella roccia friabile dal torrente Gaina il quale di volta in volta si tuffa tra le rocce offrendo scorci incantevoli e cascate con altezza anche di alcuni metri. Questo è quello che accade nella piccola frazione del comune di Monticelli Brusati, frazione Gaina appunto, dove si può comodamente lasciare la vettura e dirigersi attraverso vecchi cascinali prima, ed un comodo sentiero segnalato nel sottobosco poi, verso il torrente. Il sentiero è suddiviso in due distinti percorsi che si intersecano e incrociano in uno sviluppo ad anello di questo piccolo parco; il primo sentiero, denominato per esperti, presenta in realtà difficoltà minime a percorrersi (sono presenti infatti delle zone ferrate e la possibilità di bagnarsi è in sostanza elevata) e scorci decisamente più suggestivi, il secondo più semplice è una tranquilla scampagnata su sentieri facilmente percorribili (suggerirei comunque scarpe tecniche soprattutto se si visita il sentiero nella stagione autunnale e primaverile dove l’umidità rende scivoloso il sottobosco). Dal punto di vista fotografico il soggetto principale è appunto il torrente con tutti i suoi scroscianti tuffi, le anse, le pareti rocciose ricoperte da una straordinaria flora: felci e piante pensili non mancano, intrecciandosi con abbondanti e folte cascate di edera.

Il paradiso del fotografo dunque? Beh si e no. Come detto i soggetti sono fantastici tuttavia portare a casa gli scatti è tutt’altro che semplice. La zona è dannatamente al buio, cosa che di per se non desta problemi essendo in tal caso d’obbligo il treppiede, tuttavia la vegetazione soprastante diffonde una luce che riflettendosi sulla roccia crea delle dominanti veramente complesse da gestire. Il bilanciamento del bianco è letteralmente un incubo. In più si aggiunga il fatto che utilizzando il grandangolo si possono inquadrare zone ampie in cui la gamma dinamica può raggiungere anche 14-15 stop (quando la mia fotocamera può “vedere” si e no 10-11 stop) ed a volte controllare le alte luci è tutt’altro che semplice. Per tale ragione molto spesso mi sono trovato di fronte alla scelta di lasciare un poco di bruciato pur di aprire le ombre (gli scatti HDR possono essere una scelta ma francamente non li amo).

Torrente Gaina

Questo tuttavia fa parte del gioco e d’altro canto il vantaggio di zone d’ombra così profonde è di non necessitare filtri densità neutra per poter spingere i tempi dell’otturatore su vari secondi ottenendo così facilmente l’effetto “setoso” sull’acqua. Altro incubo fotografico è il momento in cui il sole si innalza oltre le colline circostanti, in tal caso poco si può fare per compensare l’estremo divario di luminosità che le chiazze di luce producono nel sottobosco (differenze di anche di parecchi stop). In certi casi la conversione in bianco nero da una mano perchè l’alto contrasto è visivamente più piacevole.

Gaina Canyon

Nel periodo autunnale la flora che spontaneamente cresce ai lati del torrentello è di un verde acceso che contrasta con le foglie che via via cadono depositandosi tutt’intorno al greto. Vaste pareti frastagliate sono naturali terrazze per la crescita di felci, muschi ed edere e di una miriade di altre piante che si accontentano del poco sostentamento che la fredda roccia offre. Con i tempi lunghi dovuti alla scarsa luce ed il sottile vento che accompagna tutti i corsi d’acqua collinari avere scatti non mossi è sempre difficilissimo (infatti il micromosso è spesso presente).

Parete con Felce

Di tanto in tanto la valle si chiude su muri di roccia che l’acqua scavalca scrosciando ma che noi visitatori dobbiamo superare per vie traverse, ricorrendo alle scalette ferrate o a più lunghe deviazioni nel bosco circostante. Lo spettacolo è sempre piacevole e prima di ogni scatto è bello soffermarsi per fruire delle coreografie che acqua e roccia propongono.

Gaina_Cascate Gaina_Cascate_3

Tutto intorno al canyon scavato dal corso d’acqua un sottobosco tipico prealpino da cui di tanto in tanto spuntano fiori autunnali e, se si è fortunati, qualche fungo (nei miei vagabondaggi ne ho visti veramente pochi). A volte gli incontri sono più straordinari e capita di vedere salamandre, segno che l’ecosistema fluviale è salubre.

Sottobosco Autunnale

Salamandra

Proseguendo lungo il sentiero le occasioni di scatto non mancano certo e presto si comincia a estrarre l’attrezzatura prima di giungere in loco. Non certo per via di qualsivoglia dono di preveggenza bensì l’inconfondibile scroscio delle cascate diventa quel campanello d’allarme che fa scattare tutti sull’attenti, fotocamere alla mano. E puntuale si ripresenta la nefasta necessità di gestire l’ampia gamma dinamica, lasciando il fotogramma un poco in ombra e un poco bruciato sulle alte luci.

Gaina_Cascate_2

Al solito giunge l’ora del rientro, ormai la luce fa capolino tra le piante rendendo il contrasto davvero troppo difficile da gestire. Una ultima sosta in una zona ombrosa per gli scatti di commiato, qualche particolare e poi si è pronti per rientrare.

Gaina Falls

Suggerisco per le visite il periodo primaverile, autunnale ed eventualmente invernale, il periodo estivo rischia di essere poco proficuo per la scarsità idrica e per la fama da “pic nic in collina” che il luogo ha presso i Franciacortini. Non che la cosa mi sconvolga ma spesso l’inciviltà la fa da padrone e lattine e bottiglie rimangono nei pressi del greto e il caos rischia di rompere un poco l’incanto del luogo. Per tutti gli appassionati che si vogliono recare presso il sentiero delle cascate di Gaina suggerisco di premunirsi di cavalletto (indispensabile), un grandangolo, anche spinto, un medio tele per qualche dettaglio (l’accoppiata 18-35 più 90 mm potrebbe bastare in full frame, personalmente ho scattato con focali 10-20 e 50 su formato DX). Sicuramente anche un ottica macro potrebbe essere ideale, soprattutto in primavera ed autunno.