Nel mio immaginario socio-politico i paesi nordici hanno sempre rappresentato il massimo stato dell’evoluzione umana per via di solidarietà e coesione sociale. L’Olanda non rappresentava per me una eccezione, mi aspettavo cittadini paladini del rispetto, tanto quasi da rendere insignificanti le regole civili per un senso comune di appartenenza alla società.
Immaginate lo scoramento nello scoprire che è esattamente il contrario: è vero, tutto sembra funzionare alla perfezione ma non è assolutamente merito della solidarietà; un velato egoismo è la genesi dello status sociale olandese. Il motore del rispetto che pervade la società è l’aver capito che, in fin dei conti, le regole sono un modo per garantire la migliore condizione possibile per tutti. Cosa che non deve essere letta con il canonico velo di negatività che si attribuisce alla parola “egoismo”. Anzi guardando allo stravagante stravolgimento delle regole che tutti i giorni ognuno di noi applica in Italia, sempre a proprio vantaggio, ovviamente, si comprende come in effetti la società Olandese sia più evoluta. Per dirla tutta e senza peli sulla lingua mi aspettavo una società di solidali e collaborative formiche ed ho trovato una società di ben disciplinate pecore. Che dire, comunque centinaia di volte meglio di una società di iene all’italiana!
Mi riempie il cuore di gioia scoprire la come si sia dato un certo giro di cinghia alla volgare espressione dello sballo, soprattutto in una città come Amsterdam, così ricca di storia e nonostante tutto innovativa e scanzonatamente Dandy. Si insomma Coffe Shops e bordelli sono ancora li e gente sfatta per strada la si incontra ancora, tuttavia si capisce che la società non intende più relegare Amsterdam al ruolo di Havana pre rivoluzionaria d’Europa.